
Rita Pissarotti, 60 anni, è stata trovata morta il 14 agosto 2018 nella camera di un albergo dove stava trascorrendo le vacanze estive a Santa Cristina Valgardena in provincia di Bolzano. A compiere la scoperta è stata la proprietaria della struttura nella quale la donna alloggiava dal precedente 6 agosto, insieme al marito, Paolo Zoni, 74 anni, che però nei momenti successivi al rinvenimento del cadavere risultava irreperibile.[1]
L'uomo è stato poi rintracciato e fermato. Per gli inquirenti, era stato lui a togliere la vita alla moglie. Aveva tentato di fuggire in auto, ma una pattuglia lo aveva bloccato in autostrada, nei pressi di Cornedo all'Isarco (Bolzano). Prima di lasciare l'appartamento, aveva cercato di pulire il coltello con una spugnetta gettata nel lavandino.
Sconosciuto tuttavia il movente del gesto, non ha fornito dettagliate spiegazioni sull'efferato omicidio. Secondo le ricostruzioni, una probabile motivazione potrebbe essere l'ennesima lita per ragioni economiche, scaturita dal vizio del gioco da parte dell'uomo. L'esame autoptico ha rilevato circa 19 coltellate sferrate sul corpo della vittima, morta in pochi minuti per shock emorragico.[2]
Paolo e Rita erano sposati da 36 anni e vivevano a Collecchio in provincia di Parma. Il settantaquattrenne negli ultimi tempi era seguito da uno psichiatra. Nei mesi successivi una perizia ha stabilito la seminfermità mentale dell'imputato, ovvero una parziale capacità di intendere e di volere.[3]
Rinviato a giudizio in rito abbreviato, nel marzo del 2020 il tribunale di Bolzano lo ha condannato in primo grado a 8 anni di reclusione, riconoscendo le attenuanti generiche.[4]