
Maria Magdalena Oberhollenzer, 54 anni, è stata trovata morta il 27 dicembre 2018 a San Giorgio di Brunico in provincia di Bolzano.
La donna era assistita dai servizi sociali che in mattinata le avevano fatto visita, ma gli operatori presentatisi dinanzi all'ingresso della sua abitazione non hanno ricevuto alcuna risposta. I vicini preoccupati hanno cercato di contattarla in tutti i modi, ma era costantemente irreperibile. In serata sono stati allertati i soccorsi e il corpo senza vita di Magdalena è stato rinvenuto nell'appartamendo della palazzina dove viveva da circa un anno e mezzo. Per la scoperta si è resa necessaria la forzatura della porta. Prima dell'irruzione non era stato notato alcun segno di effrazione. L'ispezione non ha rilevato nemmeno elementi che lasciassero presupporre un suicidio, dunque gli investigatori hanno cominciato sin da subito a percorrere la pista dell'omicidio.[1][2] Ipotesi successivamente confermata dal rinvenimento di tracce biologiche di un'altra persona all'interno dell'appartamento, più il responso dell'autopsia che aveva stabilito la morte per soffocamento.[3]
Il 13 gennaio 2019 i carabinieri hanno fermato Patrick Pescollderungg, 34 anni, residente a Brunico, accusato di essero l'autore del delitto. L'uomo ha inizialmente reso dichiarazioni contraddittorie, poi, dopo un lungo interrogatorio, è crollato di fronte agli inquirenti e ha confessato l'omicidio rivelando che non era sua intenzione uccidere la donna, ma che il tragico evento sarebbe avvenuto a causa di una pratica erotica estrema finita male. Nonostante ciò, è fuggito dall'appartamento senza chiamare i soccorsi e avrebbe anche portato via con sé il portafoglio della vittima. Il 17 gennaio il giudice per le indagini preliminari ha confermato nei suoi confronti il provvedimento di fermo e l'accusa di omicidio volontario.[4][5]
Nel gennaio del 2020, a seguito della conclusione delle indagini, il capo d'imputazione è stato modificato in omicidio colposo aggravato. La procura ha ottenuto riscontri scientifici per ritenere valida la tesi della difesa dell'indiziato, ovvero che la morte della donna è avvenuta a causa di un errore durante un gioco erotico concordato, escludendo la volontà dell'uomo di ucciderla.[6] Pescollderungg ha patteggiato una pena a 4 anni di reclusione.[7]