
Pamela Ferracci, 46 anni, è stata uccisa a coltellate dal figlio Valerio Armeni, 19 anni, durante la notte tra il 21 e il 22 marzo 2020 nella loro abitazione del quartiere Laurentino di Roma.[1][2]
Il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una lite ed è stato così efferato che i fendenti alla gola hanno provocato la decapitazione della vittima. Il ragazzo avrebbe anche tentato di aggredire allo stesso modo la sorella di 15 anni, che però è riuscita a salvarsi, rifugiandosi dai vicini, che successivamente hanno allertato i soccorsi. I carabinieri, giunti sul posto poco dopo la mezzanotte hanno fermato il diciannovenne mentre la sorella è stata trasportata all'ospedale in stato di choc. I militari hanno recuperato in casa l'arma da taglio utilizzata per compiere il massacro.
La signora Pamela, originaria di Palestrina in provincia di Roma, conviveva insieme ai due figli mentre il padre dei ragazzi risiedeva altrove. Il figlio Valerio soffriva di disturbi psichici: i genitori alcune settimane prima lo avevano accompagnato presso una struttura specializzata per fargli iniziare un percorso di cura. Nell'abitazione le liti tra madre e figlio sarebbero state frequenti, tuttavia non erano mai state segnalate particolari problematiche alle forze dell'ordine. Probabilmente la condizione del ragazzo sarebbe stata aggravata dal fatto di non poter uscire di casa per le restrizioni imposte allo scopo di evitare la diffusione dell'epidemia di Coronavirus. Inoltre, secondo un'ipotesi avanzata da alcune testate giornalistiche, il violento litigio che è degenerato nell'aggressione mortale sarebbe anche scaturito per motivi legati alla separazione dei genitori.[3]
Il diciannovenne è stato condotto in carcere con le accuse di lesioni e omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Il 24 marzo, durante l'udienza di convalida del fermo, il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nei suoi confronti, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere.[4][5]