Catania. Omicidio Eligia Ardita. La difesa di Leonardi punta al riconoscimento dell'omicidio preterintenzionale.
Sarebbe innocente, o al massimo per la confessione (che gli sarebbe stata estorta) potrebbe meritare la condanna per omicidio preterintenzionale, ma non l'ergastolo. È questa la richiesta degli avvocati di Christian Leonardi avanzata nel processo per la morte di Eligia Ardita.
La moglie dell'uomo, ai tempi incinta di una bambina, era deceduta nel gennaio del 2015 a Catania. Nel processo di primo grado, Leonardi è stato condannato all'ergastolo per omicidio volontario e procurato aborto. Secondo l'accusa, la vittima fu violentemente aggredita fino a perdere la vita.
La linea di difesa sembra essere chiara: chiedere l'omicidio preterintenzionale che potrebbe prevedere la reclusione da 10 a 18 anni, ma non l'ergastolo, in quanto, secondo la ricostruzione della difesa, la morte della signora Eligia potrebbe essere dovuta a comportamenti errati, ma attribuibili all'intenzione volontaria di uccidere.
Fra due settimane sarà la Corte d'Appello di Catania a decidere se accogliere o meno, tale tesi.