Lazise. Caso Micaela Bicego. Gli accertamenti degli investigatori e i primi risultati dell'autopsia: si tratterebbe di un suicidio.
Non si sarebbe trattato di femminicidio, bensì di suicidio. Non sarebbe stato un delitto: la causa della morte va quasi certamente indicata nel gesto volontario. La svolta arriva dall'autopsia, 3 giorni dopo il ritrovamento senza vita della 47enne di Bussolengo, Micaela Bicego nel parcheggio vicino all'ingresso delle Terme di Colà, a Lazise (Venezia).
Causa della morte: "Frattura cranica letale, compatibile con una caduta dall'alto", probabilmente da un traliccio dell'illuminazione nel campo sportivo adiacente all'area di sosta. Traliccio su cui la donna si era forse arrampicata per farla finita dopo l'ingente perdita finanziaria in Borsa e le conseguenti liti col marito. Una ricostruzione che troverebbe conferma da un lungo biglietto scritto dalla vittima e ritrovato nella casa di Lazise.
Il capo della procura scaligera ha deciso di intervenire "per sgomberare il campo dai tanti, troppi equivoci che si sono creati fin dall'inizio intorno a questa triste vicenda". A cominciare dalla matrice della morte di Micaela: "Troppo precipitosamente - dichiara il pm - la si è classificata come un femminicidio, invece la tesi del delitto per quanto ci riguarda ha perso progressivamente forza. L'inchiesta è stata aperta per omicidio volontario per svolgere i più approfonditi accertamenti, ma nessun nome è mai stato iscritto nel registro degli indagati".