Reggio Calabria. Tentato omicidio Maria Antonietta Rositani. Oggi la sentenza. Il padre: "Verità e giustizia per mia figlia".
"Il 13 luglio, a distanza di 16 mesi da quel giorno indimenticabile che ha cambiato completamente la vita di mia figlia Maria Antonietta, la vita dei suoi figli Annie e William, la vita di tutti noi, è il giorno della sentenza". Inizia così la riflessione di Carlo Maurizio Rositani, il padre di Maria Antonietta, la donna vittima di tentato omicidio da parte dell'ex marito Ciro Russo.
"Ciò che ha commesso quel giorno è qualcosa di orribile che resterà scritto per sempre nella pagina della nostra bella città di Reggio Calabria", commenta il signor Carlo Maurizio. Le parole pronunciate dal pm durante il processo "danno speranza e fede a tutti coloro che vengono giornalmente abbandonati da uno Stato disattento e disumano e che con la sua omertà ha permesso a Ciro Russo di evadere da Ercolano, dove si trovava agli arresti domiciliari, senza braccialetto, di percorrere 450 km sull'autostrada del sole, arrivare a Reggio Calabria e tentare di uccidere una donna, una figlia, una mamma".
"Io da padre e da italiano non smetto di urlare Verità e non mi accontento della naturale sentenza. Non gioisco sulle ferite a vita di mia figlia. Se alcune denunce fossero state trasmesse al magistrato di sorveglianza che curava gli arresti domiciliari a Ciro Russo, tutto questo non sarebbe successo. Sarebbe ritornato in carcere. Ecco perché io voglio verità su tutte le denunce. Non ho nulla contro le forze dell'ordine. Ma è inaccettabile ciò che è accaduto a mia figlia".