Crema. Caso Sabrina Beccalli. Si potrebbe aggravare la posizione di Alessandro Pasini. Le indagini continuano.
Una denuncia potrebbe aggravare la posizione di Alessandro Pasini, il 45enne di Crema in carcere con l'accusa di aver commesso l'omicidio e la distruzione del cadavere dell'amica Sabrina Beccalli. L'associazione "I nostri diritti onlus" sta valutando la possibilità di una denuncia per atti compiuti e ammessi da Pasini nell'appartamento in via Porto Franco, di proprietà della sua ex convivente.
In particolare, il riferimento è al taglio del tubo del gas della caldaia. L'ipotesi di reato si potrebbe configurare come tentato omicidio oppure strage. Questo perché se nessuno fosse intervenuto, sarebbe bastato accendere la luce per provocare una deflagrazione spaventosa. Per questo la procura di Cremona indaga Pasini anche per crollo di costruzioni.
Per quanto riguarda l'accusa di omicidio, il 45enne continua a negare di aver ucciso l'amica, sostenendo che sia morta di overdose. Lui l'avrebbe trovata esanime in bagno, il naso e la bocca insanguinati. In preda al panico e alla vergogna per il fatto che tutto ciò fosse avvenuto nella casa dell'ex compagna, aveva reciso il tubo metallico del gas: voleva che un'esplosione nascondesse quanto era successo.
Dal punto di vista dell'accusa, potrebbe essere questa una ricostruzione basata sulle tracce ematiche. Nella casa di via Borgo Franco c'era sangue sul letto. Ma questo non significa che Sabrina sia morta lì. Il cadavere potrebbe essere stato collocato sul letto per avvolgerlo nella coperta di cui parla Pasini, prima di essere successivamente bruciato nella macchina abbandonata nelle campagne di Vergonzana.