Palermo. Omicidio Ruxandra Vesco. Damiano Torrente valutato capace di intendere e di volere. Le indagini continuano.
La perizia psichiatrica non serve. Questo ha stabilito il gip per Damiano Torrente, il pescatore dell'Acquasanta che il 6 agosto scorso aveva confessato di aver ucciso la conoscente Ruxandra Vesco nell'ottobre del 2015, e ne aveva fatto pure ritrovare il cadavere in via Monte Ercta a Palermo, salvo ritrattare tutto il giorno successivo.
L'avvocato dell'uomo aveva chiesto che si accertasse se fosse capace di intendere e di volere. Il giudice, però, ha ritenuto che l'accertamento sullo stato di salute mentale dell'indagato sia superfluo e per un motivo semplice: appena l'anno scorso Torrente era già finito sotto processo (per una vicenda di maltrattamenti ai danni di un'altra donna romena) e in quel contesto era già stato sottoposto a perizia. Una verifica che aveva sancito che l'uomo è perfettamente in grado di intendere e di volere.
Torrente ha fatto in modo che si ritrovasse un cadavere che nessuno cercava, per giunta in mezzo alle sterpaglie lungo le falde del Monte Pellegrino. Per gli investigatori ci sono altissime probabilità che i resti siano proprio quelli della Vesco, ma nelle prossime settimane si attende comunque l'esito del test del DNA, nonché gli accertamenti su una protesi che era stata ritrovata assieme alle ossa.