Crema. Omicidio Sabrina Beccalli. La testimonianza di una vicina: "Quella notte sentii delle urla disperate". Erano una richiesta di aiuto.
Continuano le indagini sulla morte di Sabrina Beccalli. I consulenti della procura stanno esaminando le risultanze provenienti dalla casa di via Porto Franco, dove alle prime ore di Ferragosto è morta la 39enne il cui cadavere, la sera successiva, è stato bruciato da Alessandro Pasini, 45enne di Crema, nella Panda della donna abbandonata nelle campagne di Vergonzana.
L'uomo si trova in carcere con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere. C'è una persona che quella notte, quando Sabrina e Alessandro erano insieme, ha sentito delle urla provenire da un'abitazione e ha avvertito il 112. Una testimone che desidera restare anonima, le cui parole sono state riportate dal quotidiano Il Giorno.
"Non dormo molto di notte e poi lo scorso agosto ha fatto molto caldo. Per questo motivo le mie finestre, che sono vicine a quelle dove si sono svolti i fatti, restano aperte. A Ferragosto mi sono svegliata intorno alle 4 del mattino e sono rimasta alzata a prendere un po' di fresco sul balcone. Poco dopo ho sentito delle urla provenire da una casa vicina".
"Non ho capito da dove arrivassero, ma ho udito distintamente: 'Aiuto, aiuto. No!'. Mi sono spaventata, le urla erano disperate e ho chiamato il 112. Poco dopo è arrivata un'auto dei carabinieri alla quale ho riferito delle urla, ma ho anche detto di non essere in grado di indicarne la provenienza. Non so poi che cosa abbiano fatto i militari".