Cremona. Omicidio piccola Gloria. Il racconto della madre Isabelle: "Jacob alzava le mani, non volevo che Gloria crescesse nella violenza".
Nuova udienza oggi alla Corte d'Assise di Cremona nel processo a carico di Kouao Jacob Danho, l'ivoriano di 38 anni accusato di aver ucciso la figlia Gloria, di soli 2 anni. In aula ha testimoniato l'ex compagna Audrey Isabelle, 35 anni, madre della piccola vittima, costituitasi parte civile.
La coppia si era conosciuta in Libia nel 2016, anno in cui avevano compiuto il viaggio migratorio verso l'Italia. La felicità dei primi momenti era stata rovinata quando la donna era venuta a sapere che Jacob aveva un'altra famiglia in Costa d'Avorio: "Gli avevo detto basta, ma lui mi aveva chiesto scusa, ed io ero già incinta di Gloria e avevo deciso di perdonarlo". Tuttavia l'imputato in aula ha sostenuto di non aver mai nascosto alla compagna l'esistenza degli altri figli.
Una situazione che comunque aveva generato nella coppia non pochi contrasti, fino ad arrivare al 22 febbraio del 2019, quando, durante un litigio, lui l'aveva colpita con un forte schiaffo all'orecchio, causandole lo sfondamento del timpano destro. Dopo quell'episodio, la polizia locale aveva avviato la procedura per collocare lei e Gloria in una struttura protetta.
Le due non si erano più ricongiunte con Jacob, anche se Isabelle non aveva mai vietato a lui di vedere la bambina. "Sono rimasta delusa" - ha ricordato donna - "con me era cattivo, diceva che la bambina sarebbe stata brutta come me e aveva iniziato ad alzare le mani. L'ho lasciato perché non volevo vedere crescere la mia bambina nella violenza".