Macerata. Omicidio Pamela Mastropietro. Continua il processo in Corte d'Appello a carico di Innocent Oseghale.
Nuova udienza stamane, 14 ottobre 2020, alla Corte d'Appello di Ancora nel processo a carico di Innocent Oseghale, il senegalese condannato in primo grado per l'omicidio della giovane Pamela Mastropietro, avvenuto nel gennaio del 2018 a Macerata.
In aula è stata esposta la relazione del medico legale sui resti della vittima: "Pamela non è morta di overdose, lo dicono le prove. E se non è morta per overdose è morta per lesioni. Da lì l'attività di depistaggio messa a punto da Innocent Oseghale attraverso lo scuoiamento, la decapitazione, il deprezzamento e la disarticolazione".
"Il depistaggio è avvenuto proprio dove sono stati inferti i colpi o dove sarebbe stato possibile provare il rapporto sessuale - ha spiegato. È stata un'operazione fatta non nella fretta per far sparire il corpo ma per eliminare le tracce del reato, così i consulenti non hanno potuto fare accertamenti più precisi". Proiettata sullo schermo dell'aula uno stralcio della sentenza della Corte d'Assise di Macerata che parla delle "inquietanti capacità mimetiche e simulatrici dell'imputato".
"Ci aspettiamo la richiesta di conferma della sentenza di I grado del Procuratore - ha spiegato all'Adnkronos l'avvocato Simone Matraxia, difensore di Oseghale - e chiederemo la riforma parziale della sentenza che punta a escludere l'aggravante della violenza sessuale e alla riqualificazione dell'omicidio in morte come conseguenza di altro reato".