Valsabbia. Omicidio Jessica Mantovani. Le indagini in stallo: il padre della vittima chiede di riesumare il corpo sperando in una svolta.
Si torna a parlare di Jessica Mantovani, la 37enne scomparsa e poi ritrovata senza vita nel cassone della centrale idroelettrica a Prevalle, in Valsabbia, nel giugno del 2019. Secondo gli inquirenti che indagano, la donna sarebbe stata uccisa a calci e pugni prima di abbandonare il corpo. Risultano ancora indagati per omicidio volontario e occultamento di cadavere il 52enne Giancarlo Bresciani e il 24enne Marco Zocca.
Entrambi hanno trascorso insieme alla donna l'ultima notte precedente alla scomparsa, consumando cocaina. Il caso è tornato ora di attualità dopo che, come dà notizia il Giornale di Brescia, il padre della vittima ha fatto depositare in procura la richiesta di riesumazione del corpo della figlia. Una pratica per consentire di smuovere le indagini che sono arrivate a una fase di stallo. Dalla salma si potrà estrarre del materiale biologico da sotto le unghie.
Materiale che era già stato prelevato in precedenza, ma mai portato ai Ris di Parma per un'analisi. I carabinieri specializzati parmensi avevano sostenuto la tesi dell'accusa sull'omicidio e, se dagli eventuali nuovi elementi dovessero essere trovati segni per i quali la donna aveva tentato di difendersi, le posizioni dei due indagati, che negano alcun coinvolgimento nella morte della 37enne, si aggraverebbero.