Milano. Caso Alberto Genovese. L'imprenditore accusato di violenza sessuale su una 18enne ribadisce i propri problemi con la droga.
L'imprenditore Alberto Genovese, in carcere dallo scorso 6 novembre con l'accusa di aver sequestrato e stuprato una ragazza di 18 anni dopo averla drogata durante una festa nel suo appartamento, è stato interrogato oggi, 18 novembre, per quasi cinque ore dalla pm Rosaria Stagnaro e dalla procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella.
Da quanto si è saputo, l'uomo ha risposto alle domande e avrebbe di nuovo ribadito dei suoi problemi dovuti alla dipendenza dalla droga e degli effetti che ha su di lui, come la perdita di "controllo" e l'incapacità di distinguere il confine tra "legalità e illegalità". Una versione che aveva già precedentemente fornito nell'interrogatorio di fronte al gip durante l'udienza di convalida dell'arresto.
Il 43enne è accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni e spaccio di droga in relazione alla festa del 10 ottobre nella sua 'Terrazza Sentimento', un attico di lusso con vista sul Duomo di Milano. Le indagini vertono anche su altre presunte violenze, su profili di favoreggiamento e complicità, nonché su un presunto giro di droga e prostituzione.