Napoli. Omicidio Ornella Pinto. La perizia della Procura: "Non ci fu alcun litigio". Si avvalora l'ipotesi della premeditazione.
Secondo le osservazioni preliminari del medico-legale incaricato dalla Procura di Napoli, l'omicidio di Ornella Pinto fu premeditato. Pinotto Iacomino, che possedeva le chiavi di casa, fece irruzione nell'appartamento per sorprenderla nel sonno. La vittima, 39 anni, fu colpita alle spalle con più di dieci fendenti.
Il femminicidio risale alla notte tra il 12 e il 13 marzo. La donna aveva deciso di lasciare il 43enne, padre di suo figlio, dopo un periodo di incomprensioni e conflitti. Fino a qualche mese prima condividevano insieme l'abitazione nei pressi di piazza Carlo III, poi avvenne la separazione e lui lasciò casa.
Stando alla ricostruzione dell'anatomo-patologo, la natura delle coltellate rivelerebbe che l'uomo ha colpito a sorpresa, sulla schiena. Non ci fu nessun litigio. Non ci sono lesioni da difesa, nessuna traccia di una colluttazione o di un attacco sferrato mentre la vittima ha provato a scappare o a difendersi in qualche modo. Uno scenario che sconfessa anche le prime dichiarazioni rese da Iacomino.
Anche la lama usata per uccidere non veniva dalla cucina di Ornella, ma il 43enne l'avrebbe portata con sé, dall'esterno, avvolta in uno straccio. Tutti elementi che integrano pienamente l'ipotesi più grave: omicidio premeditato.