Grotte (Agrigento). 58enne a processo, accusato di aver maltrattato la compagna. La vittima in aula ha ricostruito le violenze.
"Mi ha picchiata pure con una griglia al volto e portò a casa l'amante per umiliarmi, la nostra vita comune era diventata un incubo". Una 35enne di origini rumene, per oltre un'ora e mezza, ha raccontato in aula i contenuti delle sue denunce che hanno fatto finire a processo l'ex convivente, un 58enne, di Racalmuto in provincia di Agrigento.
La donna, lo scorso ottobre, dopo essere stata brutalmente picchiata e aver riportato delle lesioni, andò in ospedale a farsi medicare e decise di sporgere querela. L'ex compagno è finito a processo con le accuse di maltrattamenti, lesioni personali aggravate e minaccia. La presunta vittima, che si è costituita parte civile, ha raccontato di essere stata ripetutamente insultata, minacciata e picchiata con pugni, schiaffi e calci.
"Mi diceva - ha ricostruito in aula - che mi avrebbe tolto i figli, che sarei diventata pazza e sarei stata costretta a fare la prostituta". Il racconto è proseguito con la descrizione di un particolare episodio. L'imputato, infatti, per umiliarla, avrebbe deciso di portare nell'abitazione coniugale di Grotte (Agrigento) un'altra donna, presentandola come sua amante...