Gorizia. Omicidio Doriana Cerqueni. La Questura precisa che il padre Stelvio non era titolare di alcun porto d'armi.
Stelvio Cerqueni, l'88enne monfalconese che venerdì 17 settembre, a Sarmeola di Rubano (Padova), ha sparato alla figlia 60enne prima di suicidarsi, non era titolare di alcun porto d'armi. Lo precisa la Questura di Gorizia, smentendo quanto trapelato precedentemente su alcuni organi di stampa.
L'anziano risultava, invece, detentore di armi; la prima denuncia di possesso era stata effettuata nel 1996 al Commissariato di Monfalcone. Va ricordato che, a differenza del porto d'armi, per detenere legittimamente armi comuni da sparo non occorre alcuna preventiva autorizzazione di Prefettura o Questura, quindi la detenzione è normalmente consentita ottemperando all'obbligo di denuncia.
Tra l'altro solo dal 2013 il detentore, ogni cinque anni, deve presentare certificazione medica attestante il possesso dei requisisti psichici, come peraltro correttamente adempiuto da Cerqueni. L'anziano aveva presentato la documentazione sanitaria attestante il possesso dei requisiti psichici per la detenzione delle armi nel 2014 e aveva presentato ulteriore certificazione alla scadenza dei termini, il 20 novembre 2019.
In merito alla sua condotta, non risultano né precedenti penali o di polizia né altri elementi forniti da familiari, istituzioni sanitarie o da altra istituzione a suo carico.