Corte di Cassazione. Il caso di Arianna Flagiello a Napoli nel 2015. Definitiva la condanna a 19 anni per l'ex compagno Mario Perrotta.
È stata confermata la condanna a 19 anni di reclusione per Mario Perrotta, l'ex compagno di Arianna Flagiello, la 31enne di Napoli che si suicidò al Vomero in seguito all'ennesima lite. L'uomo era stato riconosciuto responsabile in primo e in secondo grado per la morte della donna.
Ieri la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso alla sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Napoli. Il fatto si verificò il 19 agosto 2015, quando la vittima si lanciò dal suo appartamento nel quartiere Vomero, zona collinare del capoluogo partenopeo.
Un suicidio che, svelarono successivamente le indagini, arrivò al culmine di una lunga storia di maltrattamenti. Per gli inquirenti a spingere Arianna verso quel gesto estremo era stato proprio il compagno, tesi poi sposata dai giudici di secondo grado che hanno sottolineato la "intollerabile disperazione conseguita alle condotte maltrattanti del compagno". In primo grado la condanna era stata a 22 anni, ridotta poi lo scorso 29 marzo a 19 anni dalla Corte d'Appello di Napoli.
Nelle motivazioni, rese note a maggio, si legge che il suicidio fu "un gesto prevedibile" proprio per via di quelle continue vessazioni che la donna subiva tra le mura domestiche. Inoltre, hanno rilevato i giudici nel dispositivo, Perrotta era pienamente consapevole della "condizione di estrema fragilità e di vero terrore" in cui aveva ridotto la compagna.