Rimini. Omicidio Vera Mudra. Giovanni Laguardia condannato a 23 anni di reclusione. Riconosciute le attenuanti generiche.
È stato ritenuto colpevole dell'omicidio della moglie, massacrata a martellate, ma i giudici hanno riconosciuto la mancanza di premeditazione e le attenutati generiche. È stato così condannato a 23 anni di reclusione l'ex idraulico 71enne Giovanni Laguardia.
Nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 2020 aveva ucciso la coniuge di origini ucraine Vera Mudra, 61 anni, nell'abitazione della coppia a Rimini. Prima della sentenza, l'uomo aveva voluto rilasciare alcune dichiarazioni spontanee dinanzi alla Corte d'Assise, dicendosi dispiaciuto e spiegando di aver ucciso la compagna per questioni economiche, temendo di poter perdere tutti i suoi averi a causa delle continue richieste di denaro da parte di lei.
Dopo il delitto, Laguardia aveva lasciato l'abitazione e, nel cuore della notte, aveva girovagato per Marina Centro senza una meta. Solo verso le 3.40 il 71enne aveva chiamato il 113, spiegando di trovarsi nei pressi del porto e di aver ucciso la propria moglie.