Palermo. Omicidio Piera Napoli. Per la difesa Salvatore Baglione era incapace di intendere. Una tesi che non convince.
Si è tenuta mercoledì scorso al Tribunale di Palermo una nuova udienza per l'omicidio della cantante neomelodica Piera Napoli. Ad assassinare brutalmente la donna, il 7 febbraio dello scorso anno, era stato il marito Salvatore Baglione.
"Oggi ha parlato il perito di parte dell'imputato" – afferma a Palermo Live l'avvocato Ines Trapani, uno dei legali che assiste la famiglia della vittima. "Lo psichiatra ha dato un suo parere su quello che poteva essere lo stato psicologico di Salvatore Baglione al momento della commissione del delitto, concludendo che si trovava in uno stato di incapacità di intendere e di volere".
"Ovviamente – procede l'avvocato – il Pubblico Ministero, che ha un suo perito di parte, che ha concluso in maniera assolutamente difforme, ha incalzato lo psichiatra della difesa con diverse domande circa la conclusione a cui è arrivato. L'omicida, infatti, dopo il delitto ha compiuto dei gesti tali da fare capire che effettivamente fosse completamente lucido".
"All'esito di questa audizione – conclude il legale – si è deciso di riascoltare i due periti, quello del PM e quello della difesa, nella prossima udienza per capire come mai si sia arrivati a conclusioni così differenti".