Lentini. Il caso di Naima Zahir. Il marito Massimo Cannone fermato per omicidio volontario. Sussiste il pericolo di fuga.
Massimo Cannone, il marito coetaneo di Naima Zahir, la 45enne uccisa la sera dello scorso 12 marzo nella loro abitazione a Lentini, è stato fermato per omicidio volontario. Il provvedimento, eseguito dalla Polizia su ordine della Procura di Siracusa, è stato motivato con la sussistenza del pericolo di fuga.
La donna è deceduta per una coltellata al collo. L'uomo ha sostenuto che, al ritorno in casa, aveva trovato la moglie esanime sul letto con la lama conficcata nel collo e aveva estratto l'arma per cercare di rianimarla, ma purtroppo era già morta. Poi aveva pulito il sangue per terra.
Cannone era stato interrogato a lungo dagli inquirenti e aveva spiegato la propria versione dei fatti, poi è stato rilasciato a piede libero. Il 45enne è formalmente indagato per omicidio, soprattutto per permettere, nella giornata di mercoledì 16 marzo, di eseguire come atto irripetibile l'autopsia sulla salma della vittima.