Brescia. Omicidio Cristina Maioli. Confermata anche in Appello l'assoluzione del marito. Il pg aveva chiesto 21 anni di reclusione.
La Corte d'Appello ha confermato l'assoluzione di Antonio Gozzini, l'anziano che nell'ottobre del 2019 aveva ucciso la moglie Cristina Maioli nella loro abitazione a Brescia.
Il procuratore generale aveva ritenuto l'imputato capace di intendere e di volere, avanzando la richiesta di condanna a 21 anni di reclusione. La Corte però ha confermato la sentenza di primo grado che riconosceva all'uomo la totale incapacità di intendere e di volere poiché affetto da una patologia denominata "disturbo delirante di gelosia".
Una tesi sostenuta nel processo di primo grado sia dal perito nominato dalla Procura di Brescia, sia dal consulente della difesa. Il verdetto sollevò polemiche e farà discutere anche la conferma in Appello dell'assoluzione. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 60 giorni.