Novellara. Omicidio Saman Abbas. Chiuse le indagini. La Procura verso il rinvio a giudizio dei familiari della vittima.
La sua scomparsa è tuttora un giallo, un mistero che ha caratterizzato metà del 2021 reggiano trovando ribalta nazionale, perché la storia di Saman Abbas mescola assieme la cronaca, l'integrazione, le domande che una comunità si pone. Ora un altro tassello. Sono finite le indagini preliminari sul presunto omicidio della 18enne originaria del Pakistan e che abitava a Novellara.
Nelle ultime ore la sostituta procuratrice Laura Galli ha inviato notifica del termine di questa prima fase. È un momento formale ma molto importante, il primo punto fermo. La Procura va avanti: nonostante i silenzi degli indagati e nonostante il fatto che ancora non siano stati trovati i resti della giovane, vuole portare a processo i parenti della ragazza.
Nella notifica di fine indagini si identificano in cinque persone, i genitori, i due cugini e lo zio della 18enne, i presunti responsabili del suo sequestro, del suo omicidio premeditato, della soppressione del suo corpo (l'ipotesi di reato passa da 'occultamento' a 'soppressione' visto che non si trovano i resti della ragazza). C'è la testimonianza del fratello minore di Saman che accusa lo zio in particolare.
Ora trascorreranno almeno 20 giorni durante i quali gli avvocati difensori, Noris Bucchi e Luigi Scarcella, Simone Servillo e Maria Grazia Petrelli, potranno depositare memorie difensive prima che il sostituto procuratore chieda il rinvio a giudizio.