Cave. Omicidio Carmen Vernica. Le motivazioni dell'ergastolo ad Antonio Brigida: "Un femminicidio da manuale".
Un femminicidio da manuale. Antonio Brigida era contrario persino al fatto che la moglie, Carmen Vernica, frequentasse una Confraternita o il coro in parrocchia, e l'ha uccisa quando lei aveva deciso per la separazione.
Nessun rilievo dato a gelosie o a raptus. Ma l'interpretazione dell'omicidio come il prototipo del femminicidio dettato solo dalla deliberata volontà di punire la vittima per non lasciarle "autonomia, libertà e dignità".
Il delitto si consumò nella casa della coppia a Cave in provincia di Roma, quando tre anni fa, nel maggio del 2019, il barelliere di 59 anni tolse la vita alla ormai ex compagna 45enne di origini romene.
La sentenza ha ricostruito la dinamica dell'omicidio: sei colpi di pistola sparati in sequenza. Il primo con la vittima in piedi che fronteggiava l'imputato, forse in posizione di difesa, probabilmente già accortasi dell'arma. Poi gli altri quando la donna era già caduta a terra.
È "evidente – riportano le motivazioni della sentenza – che il motivo che ha indotto l'imputato a commettere l'omicidio è proprio la decisione della donna di allontanarsi definitivamente da lui, di vivere autonomamente".