Samarate. Omicidio Giulia e Stefania Pivetta. Il superstite Nicolò è uscito dal coma. Il padre Alessandro è tornato in carcere.
Nicolò Maja, il 23enne di Samarate (Varese), scampato alla furia del padre Alessandro, che lo scorso 4 maggio ha trucidato in casa sua la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia, di 16 anni, è sveglio e riesce a comunicare a gesti.
"Nicolò - ha spiegato il suo legale - è decisamente migliorato e sembra davvero riesca a rispondere, anche se a gesti, alle domande. Una notizia bellissima, pure se la prognosi non è stata ancora sciolta e il percorso sarà molto, molto lungo".
Nel frattempo Alessandro Maja è stato trasferito dal reparto psichiatrico carcerario dell'ospedale San Paolo di Milano al carcere di Monza. Inizialmente dichiarato incompatibile con il carcere, per le sue condizioni psichiatriche, l'uomo è rientrato nel penitenziario monzese sulla base della decisione dei medici.
L'avvocato Enrico Milani è andato a trovare il proprio assistito insieme alla collega Sabrina Lamera: "Non so cosa abbiano concluso i dottori, noi non sappiamo nulla. Di certo serve una perizia psichiatrica che certifichi se fosse o meno capace di intendere e volere quando ha agito. Gli abbiamo comunicato che Nicolò ha dato segni di miglioramento, che si è mosso, e lui ha reagito con una parvenza di sorriso, ma è come se vivesse in un mondo tutto suo".