Napoli. Luicia Caiazza, pestata di botte e morta in ospedale. Confermata anche in Appello la condanna al compagno.
Confermata anche in Appello la condanna a 16 anni di reclusione per Vincenzo Garzia, accusato dell'omicidio preterintenzionale della compagna Lucia Caiazza, morta il 14 maggio 2020 all'ospedale di Frattamaggiore, dove era giunta in condizioni disperate e con una gravissima emorragia interna.
Secondo la perizia eseguita in fase d'indagine, la donna fu picchiata con un colpo violento all'addome, un pugno o più probabilmente un calcio, tra il 4 e il 10 maggio 2020, nel periodo del lockdown per la pandemia di Covid-19.
Non era la prima volta che la donna era stata picchiata dal compagno, secondo quanto raccontato dalle figlie Sara e Rosa, rappresentate legalmente dall'avvocato Sergio Pisani. Le due ragazze hanno raccontato ai giudici che la madre giustificava i lividi che aveva sul corpo adducendo la colpa alla terapia farmacologica antiaggregante a cui era costretta da anni.
L'ultimo pestaggio, quello fatale, provocò una lesione interna con sanguinamento e fu tenuta nascosta per giorni. Ai medici la signora Caiazza disse che era caduta dalle scale.