Roma. Omicidio Caterina D'Andrea. La versione del marito: "Partito un colpo per errore, poi l'ho finita per non farla soffrire".
Un primo colpo di pistola partito "per errore". Il secondo per non farla soffrire perché la vittima era in condizioni disperate. È la spiegazione che Piero Bergantino, 76 anni, ha riferito agli inquirenti in merito all'omicidio della moglie Caterina D'Andrea, 72 anni.
La Procura contesta al pensionato, ex manager di compagnie assicurative, l'omicidio volontario aggravato dal legame familiare. La pistola era regolarmente detenuta dall'uomo. Nella giornata di ieri è stato convalidato il fermo.
Il 76enne si era recato dal suo avvocato, nel pomeriggio di lunedì scorso, per confessare l'accaduto, poi si era costituito alla Polizia, accompagnato dal legale. Ieri è stato ascoltato nuovamente, ribadendo così la sua versione al pm.
L'episodio sarebbe avvenuto domenica sera, nell'abitazione che i coniugi condividevano, tra i quartieri Trieste a Africano di Roma. Solamente nel pomeriggio del giorno successivo l'anziano si è recato dall'avvocato per rendere noto il fatto.
Eppure la storia non appare ancora chiara agli occhi degli inquirenti. Il rapporto tra moglie e marito non sembrava avere coni d'ombra. Le indagini sono state affidate alla Polizia, che è al lavoro per fare chiarezza sulla dinamica dell'accaduto.