Fiumicino. Il progetto "Scarpe nel cemento" in memoria di Maria Tanina Momilia a quattro anni dal femminicidio.

Immagine della notizia (Immagine di Ra Boe (Raboe001) su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Fiumicino. Il progetto "Scarpe nel cemento" in memoria di Maria Tanina Momilia a quattro anni dal femminicidio.

Nella splendida cornice di Villa Guglielmi è stata inaugurata la prima installazione del progetto "Scarpe nel cemento" promosso dall'Associazione "Tuttexuna" a.p.s. in ricordo di Maria Tanina Momilia, vittima di femminicidio, donna di Fiumicino di cui il 7 ottobre è ricorso il quarto anniversario dalla sua scomparsa.

A ricordarla, oltre ai familiari e amici, l'assessore all'Ambiente Roberto Cini, i consiglieri Walter Costanza e Barbara Bonanni e alcuni rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri.

La scomparsa di Tanina, o meglio, il suo brutale assassinio, ha sconvolto tutta la comunità. Ricordiamo la donna gentile dagli occhi grandi che lavorava in un negozio di Fiumicino molto frequentato e tutti siamo rimasti sconvolti, increduli difronte a tanta efferatezza.

"Il laghetto della Villa Guglielmi - ha detto il Vice Sindaco Ezio Di Genesio Pagliuca - è stato scelto per collocare l'installazione, ed il 25 novembre verrà collocata anche una panchina rossa come simbolo. Questo è un luogo che suscita serenità e contemplazione e questa installazione deve essere un simbolo. I simboli sono importanti, bisogna praticare tutte le azioni necessarie affinché ciò che è accaduto non accada più".

"La presenza di tanti uomini mi conforta - conclude il Vice Sindaco - perché noi per primi dobbiamo prenderci la responsabilità della violenza che troppo spesso usiamo contro le donne. Combattere il femminicidio parte anche dalla coscienza di ciascuno di noi uomini della brutalità delle nostre azioni, dalla nostra scelta di non commettere azioni violente".

"Vittima in prima persona della violenza da parte di un uomo - interviene Antonella Mazzarese, Presidente dell'Associazione Tuttexuna aps - ho deciso di fondare un'associazione per difendere tutte coloro che come me l'hanno subita. Parlare, sensibilizzare e ricordare tutte le donne che non sono sopravvissute, noi qui, oggi abbiamo voluto iniziare proprio da Tanina".

"Tuttexuna aps, in un progetto in collaborazione con il Comune di Fiumicino pone qui delle scarpe rosse nel cemento. Perché? Le scarpe sono quelle di cui Tanina ed ogni altra donna come lei, purtroppo tantissime ogni anno, è stata privata. Non potrà più camminare, le è stato impedito, in modo brutale e violento, di continuare a farlo. Nel cemento similitudine con le vittime di mafia alle quali viene impedito di parlare, per sempre".

"Tanina è stata vittima di un efferato assassinio - aggiunge l'Assessore alle Pari Opportunità Anna Maria Anselmi - è notizia di qualche giorno fa che il suo assassino sia stato condannato, in via definitiva (respinto il ricorso alla Cassazione) a 16 anni e 9 mesi di reclusione. L'iter processuale è stato lungo e molto doloroso ma ha avuto termine".

"L'omicida ha potuto usufruire - spiega l'Assessore Anselmi - dei benefici concessi dal rito abbreviato, ma è stata confermata la sua condanna per omicidio premeditato; perché di premeditato si tratta. Il suo omicidio è stato premeditato, brutale ed efferato. Questa condanna non serve purtroppo a restituire Tanina all'affetto dei propri cari, ma ha ottenuto giustizia, anche grazie al lavoro ed alla perizia degli esponenti dell'Arma dei Carabinieri che hanno indagato".

L'Associazione Tuttexuna ha chiesto ai partecipanti all'evento, di scrivere un pensiero su dei bigliettini da lasciare sul palo vicino alle scarpe rosse, per esprimere sentimenti attraverso un messaggio. Ricordare Tanina, e tutte le vittime come lei, retorica a parte, è doveroso e fondamentale per crescere e migliorare come esseri umani, perché non accada mai più. Perché i violenti vengano perseguiti nel giusto modo, con le giuste pene, ed è in questo luogo incantevole che Fiumicino ha voluto ricordare la nostra Tanina, vittima innocente di un assassino violento che ha voluto impedirle di continuare a camminare.

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