Cutro. La figlia di Vincenza Ribecco: "Se non avete il coraggio, vi aiuto a denunciare".

Immagine della notizia (Immagine di L'osservatore su it.wikipedia.org — CC BY-SA 3.0)

Cutro. La figlia di Vincenza Ribecco: "Se non avete il coraggio, vi aiuto a denunciare".

"Sono io che ho bisogno di aiuto, ma, aiutando voi, forse aiuto anche me". Non ce l'ha fatta, mentre veniva bombardata di messaggi sui social che evocavano i temi della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", a starsene in silenzio, e alla fine Rosaria Ribecco ha deciso di rendere pubblica una sua riflessione e di mettersi a disposizione di chiunque abbia difficoltà a denunciare, prima che sia troppo tardi, per evitare nuove tragedie.

Perché nella periferia calabrese si ha paura anche di farsi aiutare. Questo è capitato a lei, a sua madre, a suo fratello. Forse è un modo per sentire meno il rimorso di non averlo fatto prima. Rosaria, figlia di Vincenza Ribecco, la donna vittima di un femminicidio compiuto proprio l'8 marzo scorso, nel giorno in cui si dovrebbero celebrare le donne, nella sua casa, nella frazione San Leonardo a Cutro (Crotone), da un ex marito violento, si mette a disposizione di chiunque voglia segnalare alle autorità le condotte maltrattanti in ambito familiare.

"Chi ancora può, dica basta, vivere come vivo io non lo auguro a nessuno, chiamate le associazioni, scappate da questa vita, prima o poi tutti dobbiamo morire ma non per mano dell'uomo, oppure chiamatemi, vi lascio il mio numero, so che sono io che ho bisogno di aiuto ma aiutando voi forse aiuto anche me", scrive la giovane su Facebook.

La vicenda è nota. Insieme al fratello Domenico, Rosaria si è già costituita parte civile nel processo contro Alfonso Diletto, e hanno già avviato l'iter per ottenere il cambio del cognome perché quell'uomo non lo considerano più il loro padre. Ecco gli stralci di questo racconto triste filtrato dalla voce straziata di chi ha perso la madre.

Nel corso della "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, più che mai mi sento di scrivere su una piattaforma come Facebook per far sì che più donne possano leggere il mio vivere passato e futuro. Sono vittima di violenza ma colei che ne ha subito le conseguenze più atroci è stata mia mamma, Vincenza Ribecco, morta proprio il giorno in cui si dovrebbe festeggiare la donna, l'8 marzo, assassinata nella propria casa con un colpo di pistola da colui che definivo padre".

"Per 30 anni non ho dato voce alle violenze subite. Oggi voglio farlo. Mia madre è morta e quel maledetto giorno sono morta anche io, perché vivere senza di lei non è vita, mi manca la sua voce, mi manca tutto di lei. Ogni dolore è individuale, non faccio vedere a nessuno quello che provo tutti i giorni. Ma credetemi, passo le giornate cercando di non pensarci, ma quando arriva la notte e mi trovo tra me e me le lacrime partono da sole e tutte le notti è come se annegassi e non riuscissi più ad emergere... perché vivo con il rimorso di non averla aiutata, di averla lasciata sola... Non ricordo più quando è stata l'ultima volta che l'ho abbracciata e se solo avessi saputo non l'avrei più mollata".

Ma adesso impegnarsi è un modo per esorcizzare tutto questo dolore. "Nonostante i 30 anni di sofferenza passati insieme a lei, ho pensato sempre più a me che a lei amando un padre che non meritava amore e questo non me lo perdonerò mai. Io ormai non posso più fare nulla ma voi non permettete a nessun uomo di farvi del male, non perdonate nessun gesto o parola perché se lo fanno una volta lo faranno sempre. Fatevi aiutare. Io, prima che succedesse tutto questo, non ci pensavo, non lo credevo possibile, ma c'è chi vi aiuta, basta solo volerlo. Mia mamma non ha avuto il coraggio né la forza per combattere questo suo cancro che alla fine l'ha uccisa".

Le donne sono più esposte agli abusi nella periferia estrema. Il profilo culturale incide, la carenza di servizi sociali pure, ma qualcosa bisogna fare per aiutare le donne ad affrancarsi da tanta violenza se è una vittima come Rosaria a doverci mettere la faccia.

Cara/o utente, spero tu abbia apprezzato il contenuto di questa pagina.

FemminicidioItalia.info è un progetto informativo nato nei primi mesi del 2019 dedicato alla raccolta di dati e notizie su casi recenti e passati di femminicidio in Italia, nonché sul fenomeno della violenza sulle donne nel nostro paese.

Nel corso del tempo lo sviluppo del sito è aumentato a dismisura. Le pagine sono diventate centinaia e le voci di approfondimento sono costantemente monitorate per fornire gli ultimi aggiornamenti. Teniamo traccia delle notizie e riportiamo quelle più importanti avendo sempre cura di citare le fonti per ringraziare i giornalisti del loro arduo lavoro.

Tuttavia la gestione del progetto è diventata anche più complessa e dispendiosa. Se credi nella bontà del nostro operato e ti va di contribuire, potresti darci una mano oppure considerare di effettuare una donazione. Anche una piccola somma può significare un grande aiuto affinché il sito rimanga in vita e continui a essere aggiornato. Grazie.