Il femminicidio rappresenta qualsiasi forma di violenza esercitata sulle donne (spesso in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale) allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne la soggettività sul piano psicologico, simbolico, economico e sociale, fino alla schiavitù o alla morte.

Amelia. L'omicidio della maestra Emanuela Rompietti: 21 anni al marito Roberto Pacifici.

Immagine della notizia (Immagine di trolvag su Panoramio e Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Amelia. L'omicidio della maestra Emanuela Rompietti: 21 anni al marito Roberto Pacifici.

È stato condannato a 21 anni di reclusione il medico di Amelia, in provincia di Terni, che nella notte tra il 24 e il 25 dicembre 2021, tolse la vita alla moglie Emanuela Rompietti, gravemente malata di Alzheimer, esplodendole contro due colpi di pistola.

La sentenza, come riporta Il Corriere dell'Umbria, è stata pronunciata mercoledì 30 novembre 2022 dalla Corte d'assise di Terni (presidente Rosanna Ianniello, giudice togato Chiara Mastracchio e giudici popolari) nei confronti del medico 80enne Roberto Pacifici, autore dell'omicidio della moglie, sua coetanea, freddata con due colpi di pistola nella loro abitazione in strada Sant'Angelo, ad Amelia.

La vicenda aveva destato grande scalpore, sia perché la vittima e il suo assassino erano persone molto conosciute in tutta la provincia, sia perché la tragedia si era consumata per l'appunto la notte della Vigilia di Natale, quando tutte le persone si riuniscono in un clima di festa e serenità.

Emanuela Rompietti aveva insegnato a lungo nelle scuole elementari del Narnese, educando intere generazioni di scolari; Roberto Pacifici aveva invece lavorato sempre per lungo tempo all'ospedale di Narni, con unanime stima dei suoi pazienti e dei colleghi.

La Corte ha così accolto la richiesta formulata in aula dalla pm Barbara Mazzullo, riconoscendo l'equivalenza delle attenuanti generiche all'aggravante – il rapporto di coniugio – contestata dall'autorità giudiziaria. Pacifici, reo confesso, aveva spiegato di aver agito perché esasperato dalla situazione familiare ed in particolare dalle condizioni di salute della moglie, affetta da tempo dal morbo di Alzheimer.

L'indagine era stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Amelia che avevano arrestato il medico, incensurato, ora ristretto in regime di arresti domiciliari presso una Rsa amerina. Nel corso del processo Pacifici è stato sottoposto anche a una perizia psichiatrica per accertare le sue condizioni mentali in relazione alla facoltà di stare in giudizio, ma l'esame aveva stabilito come fosse capace di intendere e di volere, nonostante i dubbi della difesa, rappresentata dall'avvocato Luca Leonardi, che ha ravvisato "ampie lacune investigative, riscontrate dallo stesso pm".

Scontato il ricorso in Appello. Per le motivazioni della sentenza si dovranno attendere 90 giorni.

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