Concordia. Caso Alice Neri. Il 29enne sospettato: "Non l'ho uccisa. Tornerò in Italia e spiegherò tutto".

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Concordia. Caso Alice Neri. Il 29enne sospettato: "Non l'ho uccisa. Tornerò in Italia e spiegherò tutto".

È stato emesso un mandato di cattura europeo nei confronti del cittadino tunisino di 29 anni indagato nell'inchiesta sull'omicidio di Alice Neri. Nelle ultime giornate l'attenzione degli inquirenti si era concentrata sul giovane sospettato, la cui abitazione a Vallalta di Concordia era stata perquisita dai Carabinieri alla ricerca di elementi utili all'indagine.

Il 29enne si trovava infatti presso lo stesso bar nel quale vittima ha trascorso la serata di giovedì 17 novembre, ultimo luogo nel quale si hanno notizie di lei da viva. Il giorno successivo è stata trovata morta nel baule della sua auto carbonizzata nelle campagne di Fossa di Concordia.

Il sospettato avrebbe lasciato l'Italia nelle ore immediatamente successive al delitto, insieme alla moglie, una giovane che ha sposato da pochissimo tempo. Attualmente si troverebbe in Svizzera. Raggiunto telefonicamente dalla Gazzetta di Modena, il tunisino ha negato ogni addebito, escludendo di essere coinvolto nell'omicidio.

Ha spiegato che quella sera tra il 17 e il 18 novembre si trovava effettivamente allo Smart Cafè di Concordia, di aver fumato e bevuto e di aver poi chiesto un passaggio verso casa ad una donna bionda che non conosceva (Alice). Una volta riaccompagnato, intorno alle ore 2.00, sarebbe quindi rincasato.

Una versione che ora toccherà agli inquirenti verificare. Lo stesso 29enne ha dichiarato di essere pronto ad andare alla Polizia per farsi identificare e fornire la propria versione dei fatti. Dichiarazioni attese alla prova dei fatti da parte della magistratura modenese.

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