Valdagno. Sequestra per otto giorni la figlia 22enne in casa per impedirle di vedere il compagno.

Immagine della notizia (Immagine di Michela183 su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Valdagno. Sequestra per otto giorni la figlia 22enne in casa per impedirle di vedere il compagno.

Rinchiusa per otto giorni contro la sua volontà nella casa dove abita con i propri genitori perché la relazione che intratteneva era disapprovata dal padre che ora dovrà rispondere di sequestro di persona aggravato. È successo in provincia di Vicenza ad una ragazza di 22 anni di origine indiana.

A porre fine alla tortura, grazie alla segnalazione del fidanzato della vittima, è stato l'intervento dei Carabinieri della stazione di Valdagno che nel primo pomeriggio dello scorso 7 dicembre hanno arrestato il padre, un 51enne.

Tutto è iniziato il 5 dicembre quando il ragazzo si è rivolto ai militari per denunciare la scomparsa della giovane. Ha detto di non riuscire a contattarla da diversi giorni e che questa sua sparizione sarebbe avvenuta in circostanze sospette. Sono così partiti i primi accertamenti, ma dopo due giorni la stessa 22enne è riuscita a contattare il fidanzato con un vecchio cellulare ormai in disuso, chiedendo aiuto. Tra di loro ci sono state delle brevissime conversazioni via messaggi, sufficienti però a descrivere la gravità della situazione.

Il fidanzato è così tornato immediatamente dai Carabinieri che, una volta visionato i messaggi, hanno avviato le indagini raccogliendo tutti gli elementi decisivi per rendere valida l'ipotesi del sequestro di persona. Tra questi sono subito saltate all'occhio le dimissioni improvvise dal posto di lavoro dove la 22enne aveva appena ricevuto una promozione.

A corroborare l'idea del rapimento, poi, il fatto che ci potesse essere un movente culturale che avrebbe spinto il padre a non accettare la relazione sentimentale della figlia con l'attuale fidanzato che, seppur indiano, apparterrebbe ad un gruppo sociale diverso. I risultati delle indagini hanno quindi permesso di ottenere dall'autorità giudiziaria un decreto urgente per la perquisizione della casa del padre e, proprio nel pomeriggio del 7 dicembre, i Carabinieri hanno liberato la vittima, trovata in un buono stato di salute fisica.

Fondamentale per l'arresto del padre è stata la testimonianza dell'intera vicenda da parte della 22enne. Nel corso delle operazioni, poi, è stato ritrovato anche il cellulare normalmente utilizzato dalla vittima. Le era stato sequestrato affinché non avesse contatti con l'esterno. La giovane è poi stata accompagnata in un centro antiviolenza e in seguito collocata in una struttura protetta, dove viene seguita dai servizi sociali.

Suo padre è stato sottoposto agli arresti domiciliari, misura convalidata sabato scorso dal gip del tribunale di Vicenza.

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