Arzano. Maltrattamenti e lesioni alla convivente. Arriva la condanna in Cassazione per un sindacalista.
Era stato denunciato dalla convivente in seguito a diversi episodi di violenza e di maltrattamenti testimoniati dagli accessi al pronto soccorso con prognosi fino a 15 giorni e dalle foto che la donna si era scattata per documentare i maltrattamenti. Immagini con lividi, ecchimosi sul volto, tagli al labbro e le pesanti e continue vessazioni psicologiche.
Nel 2019, dopo l'ultimo episodio di violenza, la vittima aveva chiesto aiuto ad un'associazione antiviolenza di Arzano (Napoli). Stando alle accuse e agli accertamenti probatori condotti dal giudice, avvalendosi anche dei riscontri investigativi dei Carabinieri della locale tenenza, l'uomo avrebbe iniziato a tenere atteggiamenti di minacce e insulti da diversi anni.
Poi la situazione sarebbe precipitata, quando finalmente la vittima, dopo molti ostacoli, era riuscita a rivolgersi al centro antiviolenza "Donna Insieme" che l'aveva accolta e sostenuta fino alla sentenza di condanna.
Si tratta di un sindacalista della CISL, la cui condanna a due anni e due mesi di reclusione è stata confermata dalla Corte di Cassazione. Ora la sentenza sarà trasmessa al Tribunale di Napoli Nord per l'applicazione della misura cautelare.
Dopo i primi interventi delle forze dell'ordine e la denuncia, il sindacalista era stato sottoposto anche al divieto di avvicinamento alla moglie. In appello erano state accolte le sole attenuanti generiche con una riduzione di pena dopo che l'imputato, attraverso la lettura di un manoscritto, aveva "ammesso gli addebiti contestati" rendendo così piena confessione dei suoi comportamenti violenti.