Acireale. Omicidio Agata Scuto. Il testimone ascoltato al processo: "Palermo mi chiese di mentire".

Immagine della notizia (Immagine di Gorup de Besanez su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Acireale. Omicidio Agata Scuto. Il testimone ascoltato al processo: "Palermo mi chiese di mentire".

"Mi fai il favore di dire ai Carabinieri che quel giorno in cui mi sono fatto male alla gamba ero con te a raccogliere le lumache?". Un goffo tentativo di costruirsi un alibi, almeno secondo l'accusa, quello di Rosario Palermo, imputato per l'omicidio di Agata Scuto.

La 22enne era scomparsa da Acireale (Catania) il 4 giugno del 2012 e il suo corpo non è mai stato ritrovato. All'amico e collega di raccolte in campagna, Michele Bella, è stata dedicata la scorsa udienza del processo. A osservare tutto con attenzione da dietro le sbarre, nell'aula della Corte d'Assise del tribunale di Catania, c'era anche l'imputato, accusato di aver ucciso la figlia dell'ex compagna.

Il testimone ha ricostruito la circostanza in cui Palermo gli avrebbe chiesto di creargli un alibi per il giorno della scomparsa della ragazza. Ed è proprio sulla datazione di "quel giorno" che si sono concentrate le domande del pubblico ministero, del presidente della corte e anche dell'avvocato Marco Tringali che difende l'imputato.

Dopo varie vicissitudini e anni in cui i due non si erano più visti, nel 2020 Palermo lo avrebbe chiamato dicendogli che aveva bisogno di parlare: "Mi hanno chiamato i Carabinieri e mi hanno detto che la ragazza morta me la vogliono 'accollare' a me".

A questo punto sarebbe arrivata la richiesta: "Quel giorno che mi sono fatto male alla gamba io ero con te a raccogliere lumache. Mi fai il favore di dire che ero con te?". Una richiesta a cui Bella avrebbe risposto che avrebbe detto agli inquirenti che quel giorno erano andati via prima del previsto. Salvo poi rettificare che "quel giorno" non era lo stesso per i due: nel 2012 (l'anno della scomparsa della 22enne) per Palermo, il 2014 – ben due anni dopo – per Bella.

Nel verbale che il testimone ha firmato quando è stato sentito c'è anche un particolare, non indifferente. La conversazione tra i due sarebbe infatti andata avanti con Palermo che gli avrebbe chiesto: "In caso, non puoi dire comunque che ero con te anche se non eravamo insieme?". Una richiesta a cui Bella si sarebbe opposto: "Ma sei pazzo?".

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