Genova Quinto. Omicidio Alice Scagni. La Procura chiude le indagini: "Fu un delitto premeditato".
La Procura di Genova ha chiuso le indagini per l'omicidio di Alice Scagni, la donna uccisa dal fratello Alberto il 1º maggio dello scorso anno sotto l'abitazione della vittima nel quartiere di Quinto al Mare.
Il pubblico ministero Paola Crispo contesta l'omicidio premeditato pluriaggravato dalla crudeltà e il porto abusivo di armi. Scagni, difeso dagli avvocati Elisa Brigandì e Maurizio Mascia, può chiedere di essere interrogato entro 20 giorni prima della richiesta di rinvio a giudizio.
Dopo l'omicidio era stato aperto un secondo fascicolo sulle presunte omissioni e sottovalutazioni degli allarmi lanciati dai familiari (assistiti dall'avvocato Fabio Anselmo): sono stati indagati due agenti e una dottoressa, interrogati nei giorni scorsi. Dopo gli interrogatori la Procura potrebbe chiudere le indagini in poco tempo.
Il giorno del delitto, Scagni minacciò i familiari perché voleva soldi. Dopo la telefonata si piazzò sotto casa della sorella e la aspettò per ore. Quando Alice uscì dall'abitazione, lui la colpì con 24 coltellate.
L'uomo è stato sottoposto a perizia psichiatrica. Secondo Elvezio Pirfo, il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari, Scagni è semi infermo di mente ma capace di stare in giudizio. Il consulente della Procura, Giacomo Mongodi, invece lo aveva definito pienamente capace. (ANSA)