Venezia Mestre. Si era tolta la vita nel giugno del 2021. Il marito accusato di istigazione al suicidio.
Il 27 giugno del 2021 si era suicidata sotto un treno alla stazione di Mestre. La vittima soffriva di depressione e aveva voluto farla finita, ma le indagini della Procura di Venezia avrebbero svelato un quadro ben più grave.
La donna, una 32enne di origini moldave, sarebbe stata maltrattata dal marito. L'accusa è sostenuta dal pm Giorgio Gava che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per il coniuge della vittima. Secondo le ricostruzioni, la moglie sarebbe precipitata in uno stato di "profonda prostrazione" a causa delle violenze che subiva in casa.
Il reato contestato è quello di istigazione al suicidio e l'uomo rischia fino a 24 anni di reclusione. Una tesi che però è stata negata e respinta dall'indiziato. "Il mio cliente si dichiara estraneo ai fatti, anzi per lui il suicidio della moglie è stata una tragedia", ha riferito il suo legale, Leonardo De Luca.
Dalle indagini sarebbe emerso che il 27 giugno 2021, proprio mentre era sul binario, prima di gettarsi, la donna avrebbe fatto una videochiamata alla figlia, dicendole che si stava per uccidere. A casa poi era stata trovata una lettera in cui chiedeva scusa per il suo gesto.
Nella lettera però non sarebbero menzionati i maltrattamenti, ci tiene a precisare la difesa. Inoltre mancherebbero le denunce e i certificati medici da parte della donna. A valutare il caso, nel corso del dibattimento, saranno i giudici del tribunale di Venezia.