Frosinone. Omise di denunciare i maltrattamenti su Gloria Pompili. Assistente sociale a processo.

Immagine della notizia (Immagine di Mancioh su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Frosinone. Omise di denunciare i maltrattamenti su Gloria Pompili. Assistente sociale a processo.

Si è aperto il processo per l'assistente sociale del Comune di Frosinone chiamata a rispondere dell'accusa di omessa denuncia di incaricato di pubblico servizio. L'inchiesta è nata sulla base di quanto emerso durante il processo dell'omicidio di Gloria Pompili.

Nelle motivazioni delle sentenze di condanna, i giudici avevano fortemente stigmatizzato il lavoro dei servizi sociali frusinati. L'assistente sociale di 72 anni, difesa dall'avvocato Pierpaolo Incitti, è imputata perché "nella sua qualità di assistente sociale che aveva in carico il nucleo familiare di Gloria Pompili e dei figli minori", all'epoca dei fatti di 2 e 5 anni, "ometteva di denunciare all'autorità giudiziaria i reati di maltrattamento in famiglia subiti dalla vittima e dai minori e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in danno della stessa giovane, dei quali era venuta a conoscenza nell'esercizio e a causa del servizio".

I giudici della Corte di Cassazione, nel confermare la condanna definitiva a venti anni per Loide Del Prete, zia della vittima, e del convivente di Loide, Saad Mohamed Elesh Salem, accusati di aver ucciso, in conseguenza delle botte subite, la 23enne Gloria, davanti ai figli, nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2017, scrivevano di una morte "provocata a seguito della situazione gravissima in cui versava" la giovane. Tra l'atro "dovuta alle selvagge e durature vessazioni a cui Gloria era stata sottoposta".

La "tolleranza" che sarebbe stata accordata dai servizi sociali, unitamente all'incapacità di altri soggetti vicini a Gloria di intervenire "hanno naturalmente accresciuto la forza violenta e minacciosa dei due imputati, non avendo la ragazza alcuna possibilità di difesa dalla loro azione".

Sull'attività di prostituzione, i giudici evidenziavano che quando Gloria "riceveva i clienti, l'imputata (Loide Del Prete, ndr) si occupava dei bambini... oppure mettendoli in una cesta appesa al balcone. Peraltro tale inquietante prassi... veniva riferita ai servizi sociali del Comune di Frosinone, i quali ciononostante non intervenivano".

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