Cesena. Il caso della scomparsa di Cristina Golinucci. Il monito della Diocesi: "Chi sa, parli".

Immagine della notizia (Immagine di Werther Vincenzi su Wikimedia Commons — CC BY-SA 4.0)

Cesena. Il caso della scomparsa di Cristina Golinucci. Il monito della Diocesi: "Chi sa, parli".

Sulla vicenda di Cristina Golinucci, "chi sa parli". È quanto chiede la Diocesi di Cesena alla luce della riapertura da parte della Procura di Forlì delle indagini per l'omicidio della giovane, scomparsa a 21 anni il 1º settembre 1992 davanti al convento dei Frati Cappuccini della città romagnola.

La Chiesa cesenate, è scritto in una nota "ribadisce la forte vicinanza e solidarietà alle persone coinvolte e alle loro famiglie e l'auspicio che si arrivi quanto prima a verità. Al tempo stesso la Diocesi invita chiunque possa essere in possesso di informazioni utili alle indagini a farsi parte attiva presso gli uffici competenti".

A giudizio della Diocesi romagnola "la riapertura delle indagini e l'emergere di nuove testimonianze potrebbero essere collegate, per quanto appare ed è dato sapere, con il caso della giovane della parrocchia di Ronta di Cesena. Lo scorso primo settembre, trentesimo anniversario della scomparsa di Cristina - viene osservato - il vescovo monsignor Douglas Regattieri ha celebrato la Messa per la giovane di cui non si hanno più notizie".

In particolare, viene puntualizzato nella nota, "con la riapertura delle indagini che paventano anche l'ombra degli abusi, la Diocesi ribadisce la forte vicinanza e solidarietà alle persone coinvolte e alle loro famiglie e l'auspicio che si arrivi quanto prima a verità. Al tempo stesso - viene ribadito - la Diocesi invita chiunque possa essere in possesso di informazioni utili alle indagini a farsi parte attiva presso gli uffici competenti".

A tale riguardo, è la chiosa, "la Diocesi ricorda che da oltre tre anni è attivo il Servizio diocesano tutela minori chiamato a collaborare con le diverse realtà ecclesiali nella promozione di una cultura della cura e del rispetto verso i minori e le persone vulnerabili".

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