Altavilla Silentina. Omicidio Snejana Bunacalea. Cappetta condannato in primo grado a 22 anni di reclusione.

Immagine della notizia (Immagine di Fr.Armando M.Palmieri su Wikimedia Commons — CC BY-SA 3.0)

Altavilla Silentina. Omicidio Snejana Bunacalea. Cappetta condannato in primo grado a 22 anni di reclusione.

Il postino è il killer della badante moldava Snejana Bunacalea trovata cadavere nella vasca da bagno della villa di via Garibaldi, a Borgo Carillia di Altavilla Silentina (Salerno), dove assisteva la madre del suo assassino.

La Corte di Assise di Salerno ha condannato a 22 anni di reclusione Gerardo Cappetta, accusato di omicidio. La badante aveva due figli minori che aveva lasciato in patria per emigrare in Italia e lavorare come collaboratrice nell'abitazione dell'imputato.

Il 5 marzo 2020 era il giorno libero della vittima. La tesi del malore e dell'epilessia della donna, sostenuta dalla difesa dell'imputato, rappresentata dall'avvocato Carmelo Bifano, è stata respinta dalla Corte di Assise. Lo stesso medico legale, dopo l'autopsia, l'aveva smentita, sostenendo che la badante era morta annegata.

Con l'esame autoptico, infatti, partì l'inchiesta della Procura di Salerno, pm Bianca Rinaldi, per l'ipotesi di omicidio. I Carabinieri effettuarono dei rilievi sotto le unghie della vittima e trovarono dei tessuti. Cappetta non si oppose alla comparazione con suoi campioni e sei mesi dopo si arrivò all'arresto del dipendente postale che, in quel periodo, era in aspettativa per assistere la madre.

Il pm Rinaldi non aveva creduto alla morte accidentale, come raccontato da Cappetta. Il suo corpo venne rimpatriato tre mesi dopo la morte grazie alla generosità degli altavillesi che effettuarono una colletta. Tra vittima e imputato sembra ci fosse stato del tenero, ma la donna negli ultimi tempi stava frequentando un'altra persona del paese. L'imputato ha sempre escluso l'ipotesi delle gelosia, ma gli inquirenti sono stati di tutt'altro avviso.

Un delitto di impeto, un omicidio passionale dovuto alla reazione dell'imputato dopo aver scoperto che la badante aveva accettato un invito a cena. Il suo arresto destò molto scalpore in paese dove tutti lo conoscono come l'ex benzinaio di Cerrelli, lavoro che aveva svolto prima di essere assunto come postino. I giudici si sono riservati tre mesi per rendere note le motivazioni della condanna. (m.l.)

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