Arezzo. Omicidio Sara Ruschi. Le minacce di Jawad nella chat della moglie: "Ti taglio la gola".
Jawad Hicham, non parla davanti al Gip Giulia Soldini nell'udienza di convalida, resta ancora in silenzio dopo aver massacrato a coltellate la moglie Sara Ruschi e la suocera Brunetta Ridolfi, e resta in carcere.
Ma parlano di lui e per lui le chat su Messenger fra Sara e un amico argentino, in cui lo stesso magrebino si inserisce minaccioso. Uno scambio di messaggi via Facebook, mostrato dal Tgr Toscana e già acquisito dalla Squadra Mobile a cui sono affidate le indagini, che rafforza il quadro apparso evidente fin dal primo momento come movente del duplice omicidio di mercoledì notte: una tensione familiare e di coppia già degenerata oltre i limiti.
«Ti taglio la gola», scrive Hicham senza troppi giri di parola nella chat con il confidente argentino della moglie, «Io non picchio le donne, ok». Pare un riferimento evidente alle frasi che prima lei aveva affidato a Messenger, dalle quale traspare una rottura ormai chiara.
Sara lo chiama «ex», come a dire di una storia già finita, e racconta di aver già fatto i suoi passi per cacciarlo di casa o ottenerne l'allontanamento giudiziario. «Non posso semplicemente buttarlo fuori, se lui va alla polizia sono obbligata a farlo entrare in casa».
La compagna del magrebino confida poi all'argentino di essere andata dai Carabinieri, dove le hanno detto che «senza un referto o un livido» è difficile ottenere una misura del giudice. «Ma questa è casa mia, non me ne vado solo per far uscire lui».
Fonti dell'Arma confermano poi che lei il sabato di Pasqua era andata in caserma, ma per raccontare non botte, bensì un'intrusione di lui nel suo telefono. Poi si era sfogata con un militare amico che l'aveva consigliata su come muoversi. I Carabinieri «verranno e lasceranno una dichiarazione per fargli paura».