Latina. Omicidio Nadia Bergamini. La testimonianza al processo: "È stato mio figlio a ucciderla".

Immagine della notizia (Immagine di Pietro su it.wikipedia.org — CC BY-SA 4.0)

Latina. Omicidio Nadia Bergamini. La testimonianza al processo: "È stato mio figlio a ucciderla".

"È stato mio figlio a picchiare e uccidere Nadia Bergamini. Lo aveva già fatto, e in più di un'occasione ha preso a calci e pugni anche me".

La testimonianza è del padre di Antonino Zappalà, il 45enne accusato di aver ucciso la suocera di 70 anni, invalida, solo perché lei gli aveva chiesto aiuto. L'uomo, che viveva nell'abitazione di via Casorati a Latina insieme al figlio e alla compagna, ha testimoniato contro di lui al processo che lo vede imputato con l'accusa di omicidio, come riportato da Today.

I fatti risalgono a gennaio 2022. Nadia Bergamini era la madre della compagna di Zappalà, che in quel momento si trovava in casa con la donna, invalida e costretta su una sedia a rotelle. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la 70enne avrebbe chiesto aiuto al genero per sbrigare una commissione, scatenando la sua ira. L'uomo l'avrebbe picchiata selvaggiamente, lasciandola a terra in una pozza di sangue.

A trovare la donna è stata la figlia, non appena rientrata a casa. Zappalà ha dichiarato che la suocera era caduta pochi istanti prima, una versione che è stata smentita dagli inquirenti e dagli accertamenti del medico legale. L'uomo gestiva un bar insieme alla compagna ed era molto conosciuto in zona.

Sembra che avesse problemi di dipendenza dall'alcol e che già in passato era finito nei guai per questo motivo. Zappalà si è sempre difeso, asserendo di non aver ucciso la suocera e che la donna era caduta da sola e che non era riuscito a impedirlo. Ma gli inquirenti non gli hanno creduto. (di Natascia Grbic)

Cara/o utente, spero tu abbia apprezzato il contenuto di questa pagina.

FemminicidioItalia.info è un progetto informativo nato nei primi mesi del 2019 dedicato alla raccolta di dati e notizie su casi recenti e passati di femminicidio in Italia, nonché sul fenomeno della violenza sulle donne nel nostro paese.

Nel corso del tempo lo sviluppo del sito è aumentato a dismisura. Le pagine sono diventate centinaia e le voci di approfondimento sono costantemente monitorate per fornire gli ultimi aggiornamenti. Teniamo traccia delle notizie e riportiamo quelle più importanti avendo sempre cura di citare le fonti per ringraziare i giornalisti del loro arduo lavoro.

Tuttavia la gestione del progetto è diventata anche più complessa e dispendiosa. Se credi nella bontà del nostro operato e ti va di contribuire, potresti darci una mano oppure considerare di effettuare una donazione. Anche una piccola somma può significare un grande aiuto affinché il sito rimanga in vita e continui a essere aggiornato. Grazie.