Bologna. Omicidio Kristina Gallo. Chiesta la condanna a 30 anni di reclusione per Giuseppe Cappello.
È una vicenda oscura quella intorno alla morte di Kristina Gallo a Bologna nel 2019, per il cui omicidio è a processo l'ex fidanzato Giuseppe Cappello.
Il procuratore aggiunto Francesco Caleca ha chiesto 30 anni di condanna per il 45enne, che fu arrestato solo dopo tre anni: lo scorso luglio 2022.
Dopo il pm, nella discussione del processo in rito abbreviato davanti al gup, hanno preso la parola anche i difensori di parte civile, gli avvocati Cesarina Mitaritonna e Francesco Cardile, poi l'avvocato Barbara Iannuccelli per l'associazione la "Caramella buona" e infine i difensori dell'imputato, gli avvocati Gabriele Bordoni e Alessandra Di Gianvincenzo.
La giovane mamma fu trovata senza vita nel suo appartamento di via Andrea da Faenza il 26 marzo del 2019. A scoprire il cadavere fu il fratello della vittima. Solo in un secondo momento il procuratore aggiunto Francesco Caleca incaricò i consulenti Cristina Cattaneo e Biagio Leone, che ritenettero non vi fosse "alcuna prova che la causa di morte sia stata di tipo naturale", ma rilevarono "elementi suggestivi di una morte criminosa e dell'intervento di terzi nel determinismo del decesso".
Il DNA dell'imputato venne ritrovato sotto un'unghia della ragazza. Materiale genetico che i medici ritennero risalente a "non più di qualche ora prima della morte", mentre l'imputato sostenne invece di non vederla da tre settimane. Inoltre lui stesso, in un'epoca compatibile con la morte delle donna, aveva presentato graffi rossi sul collo. Nel luglio del 2022 fu arrestato per omicidio aggravato dallo stalking. (ilrestodelcarlino)