Rovigo. Accoltella l'ex moglie alla stazione nella serata di Ferragosto: Arrestato per tentato omicidio.
Nella serata di Ferragosto, alla stazione stazione ferroviaria di Rovigo, un uomo ha accoltellato la ex moglie. La vittima è stata trasportata in gravi condizioni all'ospedale, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Dalle prime notizie riportate da La Voce di Rovigo, pare emergere il ritratto di una separazione che, benché risalente a ormai due anni addietro, aveva continuato a produrre liti, dissapori, problemi nella coppia. L'aggressione sarebbe avvenuta al termine di un appuntamento che l'ex marito e l'ex moglie - entrambi di origini marocchine - si erano dati in stazione. Probabilmente per cercare un "ultimo chiarimento".
Nel mezzo della discussione tra i due, la donna ha cercato di allontanarsi dal posto, ma l'uomo avrebbe tentato di trattenerla. Poi sono arrivate le coltellate. Prima alla schiena, poi alla pancia, poi al costato. I primi colpi esitanti, poi sempre più decisi. Almeno quattro le ferite inferte, anche se i fendenti vibrati potrebbero essere di più: per fortuna non tutti sono andati a segno.
La vittima, benché ferita e sanguinante, ha continuato a scalciare con violenza, a strattonare, a fare di tutto per proteggersi dalle coltellate. Alcuni presenti sul posto hanno tentato di fermare il malintenzionato, che però ha puntato contro di loro l'arma da taglio. La donna nel frattempo sarebbe riuscita a scappare.
L'immediato intervento della Volante, allertata dai presenti, ha consentito di arrestare il marocchino, a carico del quale si procede per tentato omicidio. La donna è stata affidata alle cure dei sanitari. Si dovrà ora, presumibilmente, valutare la possibile sussistenza dell'aggravante della premeditazione, alla luce della presenza di un coltello che aveva con sé.
A sottolineare l'importanza di evitare il famigerato "appuntamento chiarificatore", laddove già vi siano stati problemi o comportamenti, interviene Francesca Siviero, psicologa delle associazioni Altoditerra e Sportello Sos Donna, impegnate le contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.
"Ancora una volta - spiega - siamo tristemente a discutere di un attentato alla vita subito da una donna da parte dell'ex marito. La violenza all'ennesima potenza, con lo scopo di porre fine alla sua esistenza. Il Pm nei prossimi giorni si esprimerà sulla possibilità di una premeditazione o meno del comportamento del carnefice.".
"Perché spesso è questo che succede, la rabbia guida la persona che sente di aver subito un grave torto al proprio onore, portandola a programmare una vendetta, un ultimo incontro per regolare i conti. È importante che le donne denuncino fin da subito le violenze che subiscono, ma non solo, non va mai accettato un appuntamento per parlare, per chiarire, per chiudere la questione da persone mature".
Da parte sua, invece, l'avvocato Anna Osti, referente di Altoditerra, ribadisce la necessità di denunciare comportamenti violenti o, comunque, intimidatori. "A nulla servono le segnalazioni e le richieste di aiuto, se non sono seguite da formale denuncia, perché al primo richiamo delle forze dell'ordine, il soggetto saprà che ormai non ha più nulla da perdere e potrebbe tentare il gesto estremo".
"Solo una misura cautelare richiesta dal Pm ed emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, a seguito di denuncia particolareggiata di tutte le violenze subite e che intervenga nell'esatto momento in cui la vittima viene messa in protezione potrà prevenire la commissione di questi gravi reati".
(di Lorenzo Zoli - La Voce di Rovigo)