Cassazione. Omicidio Desirée Mariottini. Cadono alcune accuse: Il processo è rinviato in Appello bis.
La prima sezione penale della Corte di Cassazione, presieduta dal giudice Giuseppe Santalucia, ha stabilito di non confermare le condanne dei quattro imputati per l'omicidio di Desirée Mariottini. Gli ermellini hanno infatti disposto un processo Appello bis.
Il sostituto procuratore generale di Cassazione, Simone Perelli, aveva chiesto che venissero confermate le condanne per i quattro imputati, esprimendosi per il rigetto dei ricorsi presentati dagli avvocati difensori contro la sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello di Roma nel novembre 2022, che a sua volta confermava le pene di primo grado. Desirée Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina, fu uccisa nella notte tra il 18 e il 19 ottobre del 2018 in uno tugurio degradato in via dei Lucani, nel quartiere romano di San Lorenzo.
La Suprema Corte ha fatto cadere l'accusa di omicidio per Mamadou Gara, che era stato condannato all'ergastolo proprio per l'uccisione della giovane. Si va in Appello bis anche per Brian Minthe in relazione all'accusa di cessione di stupefacenti, per il quale cade anche un'aggravante come per il coimputato Alinno Chima: i due erano stati condannati in Appello a 27 anni e a 24 anni e mezzo di reclusione.
Infine, la Suprema Corte ha assolto dall'accusa di violenza sessuale l'ultimo imputato, Yousef Salia, che era stato condannato all'ergastolo nei giudizi di merito, confermando la sua responsabilità per gli altri capi di imputazione.
"È un dispositivo complesso, e andranno lette le motivazioni relativamente ai giudizi di rinvio" ha detto l'avvocato Claudia Sorrenti, che assiste Serena Mariottini, zia di Desirée. "Quello che ha sconvolto i familiari è la non conferma dell'accusa di violenza sessuale per uno degli imputati anche se resta la condanna all'ergastolo". "La mamma è sconvolta, anche se l'accusa di omicidio per tre imputati è stata confermata. È una sentenza che farà discutere", conclude.