Castelvetrano. Omicidio Maria Amatuzzo. Chiesto il rinvio a giudizio per Ernesto Favara. I risultati dell'autopsia.
Sono davvero raccapriccianti i particolari dell'omicidio di Maria Amatuzzo emersi dalle indagini e dall'autopsia e sintetizzati nella richiesta di rinvio a giudizio di Ernesto Favara a firma del PM Stefania Tredici.
Innanzitutto, le coltellate inferte alla giovane donna, alla vigilia di Natale del 2022, non furono 12 o 14 come si era saputo in un primo momento, ma addirittura 28. E molte di queste, secondo quanto si legge nel capo d'imputazione, inferte anche dopo quelle letali. È stato un corpo straziato quello trovato nel garage dell'abitazione di Ernesto Favara a Marinella di Selinunte, frazione di Castelvetrano (Trapani).
L'arma utilizzata era un coltellaccio, lungo circa 50 centimetri. I colpi inferti hanno raggiunto il ventricolo destro, i polmoni, il pancreas, il fegato, le logge renali e il ventre con l'intestino. Nell'atto d'accusa si parla "ferocia". Inevitabile l'aggravante della crudeltà. Le altre quattro sono la premeditazione, il fatto di aver commesso il reato contro la coniuge, e nell'ambito dei maltrattamenti familiari, nonché i motivi abietti e futili.
Nel procedimento penale sono "parti offese" i genitori della sfortunata donna, Matteo Amatuzzo e Loredana Maggio, la sorella Veronica Amatuzzo, e lo zio Tommaso Amatuzzo. Naturalmente, chiederanno di costituirsi parte civile. Ad assistere i familiari della vittima è l'avvocato Vito Daniele Cimiotta. Favara, rinchiuso nel carcere di Trapani, è difeso dagli avvocati Margherita Mariella Barraco e Valentina Blunda. (Tp24.it)