Catanzaro. Omicidio Loredana Scalone a Stalettì. Sergio Giana evita l'ergastolo: Condannato a 25 anni.
È stato condannato a 25 anni di reclusione Sergio Giana, l'uomo accusato dell'omicidio di Loredana Scalone, avvenuto il 23 novembre del 2020 a Stalettì in provincia di Catanzaro.
L'imputato era legato da una relazione affettiva con la vittima, uccisa con 28 coltellate. Il corpo senza vita della 52enne fu rinvenuto il 24 novembre, alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Secondo la Procura di Catanzaro, Sergio Giana avrebbe chiesto alla donna un appuntamento al quale sarebbe arrivato armato con un coltello da cucina. Dopo averla attesa, si sarebbero recati insieme al lido La Scogliera di Pietragrande, dove si sarebbe consumato l'omicidio.
Ventotto coltellate al collo, al capo, al torace e al dorso. Dopo la mattanza, Sergio Giana avrebbe occultato il cadavere in una insenatura tra gli scogli a ridosso della baia di Pietragrande, tornando per ben due volte sul luogo del delitto per ripulire le macchie di sangue e cospargere il corpo di una sostanza allo scopo di renderlo meno visibile.
L'imputato è stato difeso dal legale Salvatore Staiano, mentre le parti civili sono state rappresentate dall'avvocato Arturo Bova. La Procura di Catanzaro aveva chiesto la condanna all'ergastolo. La Corte d'Assise, tuttavia, non ha accolto l'istanza e ha inflitto la pena di 25 anni di reclusione.
«Siamo rimasti delusi perché in questi tre anni abbiamo sempre avuto fiducia nella magistratura» ha dichiarato la sorella della vittima, Giulia Scalone, dopo la sentenza. (di Luana Costa - LaC News24)