Pralungo. Dimitri Fricano ai domiciliari perché obeso. Il padre di Erika Preti: "Una decisione vergognosa".
Dimitri Fricano, 36 anni, condannato a 30 anni di reclusione per aver ucciso la compagna Erika Preti con 57 coltellate, ha lasciato il carcere perché «obeso e fumatore incallito».
Quattro giorni fa, l'uomo è uscito dal penitenziario torinese delle Vallette per andarsi a stabilire in una piccola frazione del Biellese, da dove non si potrà allontanare se non per andare dai medici e, in ogni caso, senza mai lasciare la provincia. Nel giugno del 2017, Fricano uccise l'ex compagna originaria di Pralungo (Biella), mentre stavano trascorrendo le vacanze in una villetta di San Teodoro (Sassari).
«I domiciliari per Dimitri? Sono una decisione vergognosa» ha dichiarato Fabrizio Preti, il papà di Erika, al Corriere della Sera. «Sapevo non avrebbe scontato 30 anni di carcere, ma sei sono davvero troppo pochi. Per noi il dolore è ancora troppo forte. Il tempo, dicono, rimargini le ferite, ma non quelle di due genitori ai quali viene portata via una figlia»
Fricano ha lasciato il carcere per motivi di salute. Al momento dell'arresto Fricano pesava 120 kg. Oggi è arrivato a 200 kg e, per via del peso, non riesce a muoversi, se non con le stampelle o la carrozzina, e sempre con dolore. L'ordinanza del tribunale che ha disposto i domiciliari è un elenco lungo e dettagliato dei suoi problemi di salute, non solo fisici.
A cominciare dalla meningite che lo colpì nel 1989 per passare alla sindrome ansioso depressiva da bulimia, al disturbo di personalità, alle apnee notturne. Un soggetto a "forte rischio cardiovascolare" tanto per la sua condizione di "grande obeso" quanto per il vizio del fumo: nei report si legge che arriva a cento sigarette al giorno. In carcere, secondo i giudici, non può restare. Almeno per ora. (Il Gazzettino)