Pontedera. Le parole di Rosanna Calistro: "È importante denunciare. Ho sbagliato a sottovalutare la violenza".
È ancora molto provata Rosanna Calistro, 57 anni, ex agente della penitenziaria, accoltellata per strada a Pontedera circa un mese fa dall'ex compagno Valerio Spinelli, 46 anni, bagnino di Livorno. Poche settimane prima l'uomo, ancora in carcere, le ruppe due costole.
La donna era finita all'ospedale, ai medici aveva confessato la realtà, ma poi aveva deciso di non denunciare. Forse in cuor suo sperava che quell'uomo si fermasse. «Mi aveva spaccato le costole, io pensavo non arrivasse a tanto, e invece siamo arrivati a tanto. Per questo sono convinta che sia importante denunciare, ho sbagliato a sottovalutare la violenza», ammette.
Poi cerca di fare capire come mai può succedere che una donna vittima di maltrattamenti possa prendere tempo prima di denunciare. «Può capitare di sottovalutare. Non pensi mai che una persona possa arrivare a questi punti – racconta – Avevamo parlato, ci eravamo detti che la relazione era finita, ma niente faceva pensare a quello che poi è successo. Non è che io l'abbia trattato male, sembrava che non ci fossero problemi».
Oggi Rosanna può dire grazie a chi l'ha soccorsa quel giorno e a chi, a cominciare dalle forze dell'ordine cittadine, si è mobilitato per fermare l'autore del tentato omicidio. Polizia, agenti della Municipale, così come gli stessi Carabinieri che poi lo hanno bloccato alla stazione ferroviaria mentre provava ad allontanarsi da Pontedera.
«Chiamate mia mamma, muoio», sono state le sue parole subito dopo l'aggressione, rivolte alle persone attonite che si sono riunite davanti a lei, per cercare di soccorrerla. Poi il panico, l'accorrere dei mezzi di soccorso e delle forze di Polizia. Oggi il coraggio di parlare. (di Sabrina Chiellini - Il Tirreno)