Cassazione. Diede fuoco alla moglie Mina Safine: Confermata la pena dell'ergastolo per Abderrahim Senbel.
Diventa definitiva anche in Corte di Cassazione la condanna all'ergastolo per Abderrahim Senbel, 55 anni, che nel settembre del 2020, a Urago Mella di Brescia, diede fuoco alla moglie Mina Safine, di 10 anni più giovane, procurandole ustioni tali da portarla alla morte.
La Suprema Corte ha infatti rigettato il ricorso presentato dai legali dell'uomo contro la sentenza di "fine pena mai". Mina Safine era stata soccorsa, ancora in vita, ma rimase pesantemente ustionata (morì una settimana dopo il ricovero all'ospedale di Genova).
Lei stessa aveva cercato aiuto, affermando, in una drammatica telefonata, che era stato il marito a darle fuoco. Una chiamata che è stata messa agli atti e che ha inchiodato il marito, di origine marocchina, alle proprie responsabilità, nonostante il tentativo di far credere che si trattasse di un tentativo di suicidio da parte della donna che avrebbe sofferto di depressione.
Nel ricorso in Cassazione la difesa di Senbel ha sostenuto che manca la prova "regina", evidenziando l'assenza delle impronte digitali dell'uomo sull'accendino utilizzato per appiccare il rogo alla donna. La Suprema Corte, però, non ha accolto l'istanza. (QuiBrescia)
L'imputato aveva sempre sostenuto che la donna si era "data fuoco da sola", nel tentativo di suicidarsi. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, però, i giudici sottolinearono che la tesi difensiva di Senbel non stava in piedi, sia per le dichiarazioni della vittima subito dopo il fatto, sia per le risultanze della consulenza medico-legale.