Battipaglia. Omicidio Maria Rosa Troisi. Per Marco Aiello contestata anche l'interruzione di gravidanza.
Marco Aiello, 40 anni, è stato rinviato a giudizio, oltre che per l'assassinio della moglie 37enne Maria Rosa Troisi, anche per interruzione non consensuale di gravidanza. La vittima, infatti, era incinta quando fu uccisa dal marito con un fendente d'arma da taglio al collo. L'omicidio si consumò nell'abitazione della coppia a Battipaglia (Salerno).
La nuova accusa è stata formulata dal Tribunale di Salerno dove si sta svolgendo il processo. Il Giudice per le Indagini Preliminari, Annamaria Ferraiolo, ha accolto la richiesta avanzata dal pubblico ministero Licia Vivaldi e ha rigettato invece quella dell'esecuzione di una perizia psichiatrica. I due processi a carico di Aiello, almeno come si prevede, potrebbero essere unificati proprio perché trattasi di un caso molto particolare.
"Essendo a conoscenza dello stato di gravidanza della moglie, Aiello conduceva consapevolmente alla morte intrauterina del feto della lunghezza di 10,5 centimetri circa e alla conseguente interruzione di gravidanza alla 13esima settimana di gestazione". Queste le parole dei Carabinieri di Battipaglia, diretti dal capitano Samuele Bileti, che hanno effettuato le indagini.
Gli investigatori non credono che l'uomo fosse all'oscuro della gravidanza della moglie, ma che, anzi, tale dettaglio fosse risultato determinante per il sentimento di gelosia che l'idraulico provava, convinto tra l'altro che la vittima stesse intrattenendo dei rapporti extraconiugali. (SUD TV)