Spresiano. Omicidio Anica Panfile. Chiesta la scarcerazione di Franco Battaggia: "L'autopsia non è valida".
La difesa di Franco Battaggia chiede la nullità dell'autopsia su Anica Panfile e la scarcerazione del 78enne accusato dell'omicidio della 31enne romena scomparsa il 18 maggio del 2023 e trovata morta tre giorni dopo nel Piave a Spresiano (Treviso).
L'istanza è stata presentata lunedì dal legale Fabio Crea. L'avvocato contesta la validità degli effetti giuridici dell'esame autoptico perché l'accertamento si è svolto senza che Battaggia potesse nominare un proprio consulente.
L'esame post mortem era stato eseguito il 24 maggio del 2023, pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo senza vita. All'epoca Battaggia non era ancora formalmente indagato, ma lo sarebbe stato il giorno stesso, proprio sulla base dell'esito dell'autopsia, da cui è risultato che Anica Panfile era stata soffocata e poi colpita alla testa e al volto. Evidentemente gli inquirenti sospettavano già di lui, ma attendevano il responso del medico legale prima di iscriverlo nel registro degli indagati.
È proprio questo l'elemento su cui la difesa ha basato la propria istanza, sostenendo che, anche chi è fortemente sospettato di un delitto, ha diritto di nominare un proprio perito per partecipare agli accertamenti tecnici irripetibili, come appunto l'autopsia. Da qui la richiesta di revocare la misura cautelare a cui è sottoposto Battaggia.
Il titolare della pescheria El Tiburon di Spresiano è in cella a Santa Bona da metà gennaio. La risposta del gup arriverà, con tutta probabilità, nel giro di una settimana. Se l'istanza verrà accolta, non solo il 78enne riguadagnerebbe la libertà dopo quasi 7 mesi di carcere, ma l'intera inchiesta verrebbe messa in discussione. (di Maria Elena Pattaro – Il Gazzettino)